Campo San Polo
I Dogi Pietro e Giovanni Tradonico fondarono la chiesa di S. Paolo, volgarmente S. Polo, nell’anno 837. La chiesa di S. Polo era anticamente parrocchiale, ma nel 1810 si ridusse a succursale di S.M. Gloriosa dei Frari. Nel 1343, nel giorno di S. Paolo, si scatenò un furioso terremoto che durò quindici giorni: si narra che durante questi giorni il Canal Grande si seccò e caddero oltre mille case. Da questo sorse il costume di chiamare il povero santo "San Paolo dal Terremoto". Questo campo venne per la prima volta ammattonato nel 1494, anno in cui venne fabbricato il pozzo nel mezzo. Lungo il campo correva un canale che venne interrato, come ci ricordano gli scrittori del tempo, in data 21 giugno 1761 al fine di rendere più spazioso il campo stesso.
Il campo, fin da tempi antichissimi, era luogo di mercato per più giorni durante la settimana: col passare degli anni si decise di tenerlo solamente il mercoledì mentre, con la caduta della Repubblica Serenissima, lo si estese anche al sabato, giorno antecedente al mercato in Piazza S. Marco.
In questo campo si facevano spettacoli di genere diverso, come tiro al bersaglio con arco e balestra (rimosso nel 1452). Il campo, come gli altri maggiori campi veneziani, era luogo di feste ed incontro del popolo veneziano. Citiamo alcune feste il cui ricordo è giunto fino a noi grazie agli scrittori del tempo:
- 14 febbraio 1497 M.V.: una festa di mercanti fiorentini mascherati con giostra
- 21 gennaio 1503 M.V.: una festa data da una compagnia della Calza di Francesco Venier, con caccia di tori, colazione e ballo sopra un solaio
- 10 giugno 1507: un pubblico ballo per le nozze di Andrea Vendramin q. Giovanni
- 14 ottobre 1507: festa sopra un solaio con la rappresentazione della Momaria intitolata "Giasone alla Conquista del Vello d’Oro" per le nozze di Luca da Lezze con una figlia di G. B. Foscarini
- 1644: una mascherata con gran pompa di vestiti e gioie
Oltre a luogo di mercato e festeggiamenti, campo S. Polo era luogo di culto, in quanto risulta che si tenevano delle prediche pubbliche: nell’anno 1450 risulta che un discepolo di S. Bernardino, chiamato Frà Santo, attirò con le sue prediche ben duemila fedeli e si scagliò contro le vanità mondane, accendendo un gran fuoco e bruciandovi una gran quantità di drezze, franze e drappi.
Legenda:
M.V.: More Veneto – secondo l’uso veneto l’anno cominciava il primo di Marzo
q.: Quondam – avverbio latino che si premetteva al nome dei defunti (il "fu" in italiano)
Momaria: Spettacolo di maschere