Il grande toro, Allegoria del Carnevale 2012

4 Febbraio 2012
12:00a13:00

Luogo: Punta della Dogana

Giunge a Venezia un enorme toro, Allegoria del Carnevale 2012, ispirata alla rievocazione degli antichi riti che in laguna da tempi immemorabili erano legati alle feste dei tori. Il Toro sarà la nostra fiaccola carnevalesca, e fino al termine del Carnevale accompagnerà la festa, fermo in Punta della Dogana. Martedì grasso, il 21 febbraio, l’Allegoria del Carnevale sarà il fulcro di una festa che rievoca il famoso Sacrificio del Toro.

Progettazione e realizzazione del toro a cura di Guerrino Lovato.

Il Carnevale di Venezia 2012 intende recuperare dalla storia del costume veneziano uno degli episodi più caratterizzanti e longevi del far festa in laguna.
Nel 1162 il patriarca di Aquileia, Ulrico di Treffen, si alleò ad alcuni feudatari filo-imperiali del Friuli e occupò le fiorenti saline di Grado costringendo in tal modo alla fuga Enrico Dandolo, patriarca di Grado, il quale si rifugiò a Venezia ove chiese aiuto.
Il Doge era allora Vitale Michiel II: egli approntò la risposta alla vile aggressione espugnando Aquileia e facendo prigioniero lo stesso Ulrico patriarca di Aquileia, insieme a 12 feudatari e a 12 chierici. Per riacquistare la libertà il patriarca accettò di sottoporsi a qualsiasi pegno e i veneziani colsero l’occasione per rendere memorabile nei secoli quella vittoria: ogni anno, in ricorrenza del Giovedì Grasso, il patriarcato di Aquileia avrebbe consegnato un toro, 12 pani e 12 porci da usarsi per uno spettacolo pubblico di piazza.
La mattina del Giovedì Grasso si realizzava così in piazza San Marco una tauromachia veneziana – Il Sacrificio del Toro – nel corso della quale il corpo de’ Fabbri, che si erano distinti nella battaglia contro Ulrico, avevano il privilegio di “tagliar la testa al toro” con lance e scimitarre a gloria propria e della città di Venezia.
La manifestazione, una delle prime a essere inserite istituzionalmente nel Carnevale storico di Venezia, fu abolita nel 1520 dal doge Andrea Gritti ma venne riproposta dal 1550 e fino alla caduta della Serenissima nella sola versione della tauromachia ma senza i 12 porci che non “eran decoro alla Signoria nostra”.
La grande allegoria del Toro giungerà in bacino di San Marco il giorno 4 febbraio e lì rimarrà per l’intera durata del Carnevale, a memoria e icona della manifestazione 2012. Nella notte del 21 febbraio, Martedì Grasso, al termine della Vogata del Silenzio, il toro sarà “sacrificato” con un grande falò che chiuderà definitivamente il Carnevale di Venezia.
Con questa iniziativa la direzione artistica di Davide Rampello ristabilisce il legame con la storia della città e delle feste popolari attraverso una machina scenica di grande impatto e significazione.